“Non ho più paura. Tunisi. Diario di una rivoluzione” è il primo libro made in Italy sulla rivoluzione Tunisina. È uscito da qualche giorno per le edizioni Gremese, ed è disponibile o comunque ordinabile presso tutte le librerie. Gli autori, ma sarebbe meglio dire i curatori, sono due italiani, Francesca Russo e Simone Santi in collaborazione con alcuni amici, sostenuti da una rete di osservatori, italiani e tunisini.
Il loro libro racconta la rivoluzione, ripercorrendone le prime trenta e decisive giornate attraverso i racconti di bloggers, artisti, avvocati, giornalisti e famiglie delle vittime degli scontri attingendo direttamente dalle centinaia di messaggi scambiati, all’epoca della rivolta, sui social network come Facebook e Twitter che durante la “primavera araba” si sono trasformati in una piazza virtuale in cui esprimere il proprio dissenso.
Il valore aggiunto sta però nel fatto che la rivoluzione la racconta dal di dentro, da là, ed il là in questione è proprio la Tunisia, a due passi dal palazzo presidenziale del deposto Ben Ali da dove gli autori hanno vissuto in diretta la guerra tra le milizie rivoluzionarie e l’esercito regolare.
Tramite una amica di Mondi Vitali, abbiamo creato un contatto. Così è direttamente dalle parole di Francesca che apprendiamo della genesi del libro, nato dai racconti e dal riconoscimento di come il network abbia aiutato la rivoluzione.
“E’ stato proprio Facebook a permetterci di partecipare in diretta e capire quello che succedeva in quei giorni. Attraverso il web ricevevamo gli avvertimenti di amici, che spesso ci anticipavano pericoli, video di ciò che succedeva nel sud del paese, ci facevano sentire parte di un movimento, dandoci l’opportunità nel nostro piccolo di partecipare, anche solo con la condivisione dell’informazione. Abbiamo voluto dare spazio alle persone che hanno fatto la rivoluzione. Ciascuno a suo modo. Chi partecipando alle manifestazioni di via Bourguiba, chi arruolandosi come volontario, chi prendendo posizioni forti sul web o anche solo alimentando il tam tam di notizie. Si tratta di un libro collettivo su un paese che continuiamo a raccontare ancora attraverso un blog, Italiani di Cartagine.
L’aspetto che più ha colpito del movimento Tunisino è stata la rottura dell’auto-censura, del muro di paura. Si è voluto riconoscere il coraggio della Tunisia, che non ha solamente sconfitto un dittatore ma si è rimboccata le maniche ed ora sta affrontando la crisi libica con grande dignità e solidarietà. Una lezione che anche noi dovremmo imparare.
In Tunisia, come nel mondo arabo, stiamo vivendo trasformazioni importanti che arriveranno alle nostre porte, anzi lo hanno già fatto. Molte delle difficoltà socio-economiche vissute in Tunisia al tempo della rivoluzione hanno tratti comuni a quelli di molti paesi europei tra cui l’Italia: disoccupazione giovanile, disuguaglianze regionali, corruzione e concentrazione dello spazio mediatico in mano a pochi. In questo senso la “primavera araba” è di estrema attualità anche sulla sponda Nord del mediterraneo”.
Grazie a Francesca, grazie a Simone e grazie ad Angela che ha creato il contatto.
Parte del ricavato dalla vendita del libro verrà devoluto al progetto Colors, che attraverso lo sport sostiene l’integrazione di bambini tunisini e di altre comunità di immigrati in Italia.
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