domenica 12 dicembre 2010

INDICATORI DELLA QUALITA' DELLA VITA

Continua il nostro percorso di riflessione per una nuova metrica del ben-essere. 
Grazie al contributo Gli Indicatori della Qualità della Vita di Carmelo Cannarella e Valeria Piccioni, proviamo ad affrontare la questione relativa agli indicatori
Di seguito si riporta una breve sintesi dei contenuti più significativi del testo citato.
Nel passaggio dal paradigma economico convenzionale: “crescita del PIL=progresso” all’olistico e antagonista “sviluppo globale+qualità della vita=progresso.” cambia necessariamente anche la definizione degli indicatori per la misurazione della qualità della vita.
“Questi indicatori (…) vengono concretamente utilizzati per mettere in luce in primo luogo le cause della divergenza fra benessere economico e benessere sociale ed, in secondo luogo, quanto cruciali possano essere delle valutazioni etiche ed emozionali nella individuazione di un universo che si colloca al di là del concetto di “utilità”. (…)… il più “paradossale” risultato della valutazione dell’universo qualità della vita porta infatti ad evidenziare che crescita economica (…) e benessere sociale (…) non sono pressoché mai la stessa cosa e di questa constatazione anche il mondo dell’economia e del business non potrebbero che trarne vantaggio.”
“Da un punto di vista operativo poi si tratta di individuare dei “pilastri” concettuali ben definiti in grado di qualificare degli standard di vita che siano “decenti” e dignitosi e quindi fare in modo che la maggior parte possibile della popolazione possa essere collocata all’interno di questi standard di vita che facciano riferimento ad un’idea di sviluppo globale “sostenibile”, sotto il profilo economico, ambientale, sociale e culturale, che deve costituire l’obiettivo primario di ogni processo di modernizzazione.”
A partire da tali premesse gli autori riportano pertanto una categorizzazione di indicatori cosiddetti sociali (indicatori normativi; indicatori sulla soddisfazione individuale e/o sulla “felicità”; indicatori descrittivi) e ne delineano caratteristiche e funzionalità (attività di monitoraggio; attività di social reporting per le autorità pubbliche; attività di “previsione”).
Da ultimo propongono un modello operativo che permetta quindi una misurazione della qualità della vita giungendo alla conclusione che “gli indicatori della qualità della vita possono giocare un ruolo fondamentale nel contribuire ad alimentare un concreto dibattito politico soprattutto circa la validità, l’efficacia e l’efficienza delle stesse azioni politiche finalizzate allo sviluppo.”


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