CHI SIAMO


Mondi Vitali è uno spazio virtuale, aperto a persone che hanno a cuore il bene comune, che hanno scelto di “produrre” attraverso il lavoro sociale e che sentono l’urgenza di andare oltre la quotidiana esperienza del reale, del “così com’è”.

Persone che, svestite le proprie maschere sociali, la propria professione e i propri ruoli istituzionali, vogliono prendersi un tempo di riflessione ed abitare un’area di sosta, lontana dalla frenesia di ogni giorno, da colorare con quelle esperienze che rendono vivo il senso di comunità locale, di umanità delle relazioni.
Mondi Vitali vuole rendere pubbliche le riflessioni maturate ai margini delle riunioni, nei corridoi, nel chiuso delle stanze; riflessioni che vanno al di là del quotidiano lavoro sociale e che cercano di alzare lo sguardo verso l’orizzonte, in cerca di una direzione comune da costruire.
Abbiamo scelto di chiamare tutto questo “Mondi Vitali” perché crediamo nella possibilità di alzare il tenore di vita della nostra comunità locale attraverso delle sane e proficue relazioni tra i diversi mondi che la compongono.
Mondi Vitali vuole raccogliere da più parti testimonianze, racconti, dialoghi sul bene comune e sul vivere civile, per poter dare il suo piccolo contributo alla costruzione di capitale sociale.
Forti della consapevolezza che in un periodo critico, più che capitali finanziari occorre capitale sociale: sane e proficue relazioni che, come lievito, permettano alla società di crescere, e noi insieme ad essa.

Lo stile di Mondi Vitali vuole essere:
  • schietto e indipendente, ognuno si prende la libertà e la responsabilità di esprimere le proprie idee, nel rispetto delle idee altrui;
  • vicino al linguaggio comune e ai problemi che ritiene comuni, al di là delle priorità fissate sulle agende politiche;
  • aperto al confronto e alle critiche, nell’ottica di allargare il proprio punto di vista sul reale.

Per meglio esprimere l'idea di fondo che ci guida facciamo nostra un'immagine utilizzata dal Prof. Stefano Zamagni (Areté n. 2-2010) e riportiamo quanto segue:

" Ha scritto il premio Nobel per la letteratura Paolo Coelho che ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, può scegliere tra due atteggiamenti: costruire o piantare. I costruttori, presto o tardi, concludono la loro opera. Quando la costruzione è finita non possono far altro che osservare quel che è stato fatto. Quelli che piantano, invece, soffrono con la tempesta e le stagioni; raramente riposano. Ma al contrario di un edificio - conclude Coelho - il giardino non cessa mai di crescere"

Anche noi di Mondi Vitali scegliamo di piantare e di "curare" i tanti semi che stanno crescendo e che non cesseranno mai di crescere. 





CHI SIAMO




FEDERICO PALLA
  
Sono del 1977, nato nella bella Toscana, emigrato in giovanissima età (6 mesi) nella nebbiosa pianura padana. Sono cresciuto bene in un condominio della periferia di Crema, insieme a tanti bambini emigrati dal resto d'Italia. Nella mia giovinezza ho scalato alberi, costruito castelli di neve, recuperato palloni finiti nel fosso, giocato a calcio fino allo stremo, lasciato brandelli di jeans ovunque... condividendo queste esperienze con i miei piccoli amici e amiche. La mia idea di comunità è stata influenzata da questa esperienza di vita, fatta di calda fratellenza ma anche di esclusione (i cremaschi ci chiamavano la "Torre di Babele").
E' per questo che non so il dialetto cremasco, nonostante i miei ridicoli tentativi di impararlo a tarda età...Adesso, nel ruolo di programmatore dei servizi pubblici dell'ambito di Treviglio, passo la mia vita a cercare di ricreare le condizioni perchè i bambini possano crescere sani e indipendenti, per dare rinnovata energia alla naturale vocazione umana alla fratellanza, al rispetto della natura e alla fiducia nella bontà del creato.


LUCA BRAMBATTI

Sono nato a Crema nel 1973. Mi sono laureato in psicologia nel 1998, psicoterapeuta dal 2005. Lavoro stabilmente dal 1999, prima con le dipendenze, poi con la disabilità, attualmente in neuropsichiatria infantile, Servizio Sanitario dell’Emilia Romagna. Sono sposato dal 2004, due volte padre nel 2005 e nel 2006. Di me hanno detto: polemico (genitore 1); intelligente (genitore 2); utopista illuminista (professore di filosofia del liceo); rigido e poco flessibile (collega 1); idealista (collega 2); uno dei migliori (collega 3); uno str… (paziente 1); un padre Pio (paziente 2); psicologo che però mette anche il parquet e fa tante cose (figlio 1); una testa di legno (figlio 2). Molti altri non hanno detto nulla. Sono razionalista ed ateo, credo nella responsabilità individuale e nella ragione condivisa.


ANGELO STANGHELLINI


Sono del 68, sono un dipendente pubblico e, per la maggior parte della mia giornata, lavoro con impegno nella "speranza" di contribuire umilmente al "benessere " delle persone che incontro. Da un pò di tempo sono "caduto" nel mondo dei blog e ho scoperto quante ricchezze si possono trovare attraverso i contributi che molte persone condividono con questo mezzo.
E' per questo motivo che mi è da subito piaciuta l'idea, nata dalle chiacchere con amici, di provare l'esperienza di Mondi Vitali.
Con semplicità mi impegnerò per portare su Mondi Vitali le esperienze significative e gli stimoli alla riflessione che ogni giorno segnano la mia vita, grazie all'incontro con le tante persone che la rendono speciale.


MASSIMO MONTANARO
Sono nato a Milano nel 1976. L’amore mi ha condotto in terra cremasca, proveniente dalla ridente (?) Brianza, e dal 2001 sono diventato cittadino di Crema; nel 2002 ho sposato Francesca e a seguire…sono arrivate Alice (2004), Claudia (2007) e Viola (2010). Quando sono triste e ho bisogno di coccole torno nel mio "piccolo harem" che mi riempie di attenzioni.
Dopo aver lavorato per 5 anni in una comunità di recupero per tossicodipendenti nel lodigiano, mi sono imbattuto nel colorato mondo della Caritas di Crema, presso la quale lavoro dal 2006 occupandomi in particolare dei progetti di accoglienza e di soggetti vulnerabili. Adoro il mio lavoro perché mi permette di incontrare molte persone, sentirmi utile e a volte inutile, conoscere il territorio, crescere come uomo e realizzare il mio bisogno di credente critico ed in ricerca.
Mi piace la poesia, la musica rock ed il cinema, il calcio a strisce bianconere, cucinare e…bere del buon vino; io e Dostoevskij siamo convinti della stessa cosa: la bellezza salverà il mondo!
Ho l’ambizione di poter vivere in mezzo a persone per le quali l’Amore viene prima di tutto ed in mezzo a persone che non sono ancora state amate per quello che meritano…





LUCIANO RICCI
Mezzo secolo non lascia tracce invisibili, non solo nei capelli.
La ricerca del giusto, del vero, del bene è stata un itinerario incessantemente e faticosamente inventato e ridefinito ogni volta, ad ogni svolta compiuta, ad ogni orizzonte intravisto, ad ogni opportunità offerta.
Attualmente il mondo del terzo settore, in particolare della cooperazione sociale, è il crogiuolo di passioni che vivo quotidianamente. Non mi interessa il ben-avere economico. Godo dell’affetto della mia famiglia. Credo in alcune parole che di solito camminano, diffido del loro scorrere e amo la loro andatura: la solidarietà, il territorio, l’altruismo, il dono, la fede in Dio.
Sono preoccupato dell’attuale gestione della ‘res pubblica’. Cerco di usare gli strumenti tecnologici con saggezza.
Mi piace empatizzare stando in prossimità dell’altro, soprattutto chi è piccolo e fragile. Dentro mi arrabbio se non si concede una seconda o terza possibilità dopo la debolezza.
Forse per questo la mia ricerca del ben-essere è un atto originario, risale ai primi sguardi della vita. Non è un merito ma una responsabilità.

VERUSKA STANGA



Sono nata a Crema 39 anni fa per occupare il posto ‘ambito’ di primogenita tra le forti e protettive braccia del mio papà e tra quelle morbide e accoglienti della mia mamma. Li sono rimasta a gongolarmi, finché ho potuto, tra nonni e numerosi zii e cugini il cui sguardo affettuoso mi accompagna sempre. In questo quadro di serena famiglia allargata mi è stato attribuito da subito - per il solo fatto che sorridevo e allungavo e braccia e che sembravo portata per la materia - un ruolo di cura e di attenzione verso gli altri che mi ha orientato al lavoro sociale. Nel variegato mondo dei servizi alla persona e alla famiglia mi sono sempre sentita a mio agio, cercando di sviluppare negli anni attraverso le diverse esperienze umane le mie capacità di ascolto e di empatia. 

Tutto sommato direi che questo vestito addosso mi sta abbastanza bene, ho imparato negli anni ad arricchirlo e ad adattarlo ai cambi di stagione. Ogni persona incontrata ed accompagnata per un pezzo di strada ci ha messo del suo. Anche gli strappi sono stati rammendati e le cuciture rinforzate qua e la da un bottone o un ricamo. Dell’avermi aiutato a scegliere questo vestito con colori cangianti a volte brillanti altre solo sfumati non ringrazierò mai a sufficienza la mia famiglia.
Questo abito non è sempre facile da indossare, capitano giorni in cui vorrei uscire in pigiama e altri in cui non vorrei proprio uscire! Nonostante questo mi vesto e vado, la motivazione la ritrovo guardo negli occhi le persone che incontro nel mio lavoro.
Se dovessi trovarmi da sola un pregio ed un difetto direi che si riassumono in uno: non stacco mai la spina! La mia mamma direbbe che lavoro sempre, mio marito che faccio l’educatrice anche con lui, ma questa è un’altra storia. Quest’abito insomma mi piace così tanto che non lo spoglierei mai. Un’amica psicologa mi ha suggerito, mentre facevamo una riunione in pausa pranzo, che in pigiama si sta benissimo ed ho pensato che mi sforzerò di indossarlo più spesso.