sabato 22 ottobre 2011

REDDITO DI AUTONOMIA 1: LA SOLIDARIETA' BISOGNA GUADAGNARSELA

15 ottobre – sabato mattina, pochi arditi stanno seduti nella sala del S. Luigi a Crema ad ascoltare.

Si parla di un testo sul Reddito di autonomia, una misura di contrasto della povertà assoluta: un tema caro alla Caritas che ha organizzato l’evento, un po’ meno agli amministratori locali che, purtroppo, sono assenti, ad eccezione dell’Assessore Capetti.
La proposta è interessante: realizzare una forma di contributo economico per tutte le famiglie in condizione di povertà, sotto la soglia della cosiddetta povertà assoluta, condizione in cui non si ha il minimo indispensabile a soddisfare i bisogni essenziali.
Ancora assistenzialismo? No, assistenza attivante e individualizzata.
La proposta è molto articolata, ma si possono evidenziare alcuni caratteri che la rendono interessante e sostenibile.
Intanto si parla di contributo modulato rispetto al reddito: il contributo diventa la differenza tra il reddito familiare e la soglia di povertà.
Inoltre, e questa è la caratteristica più innovativa, si parla di progetto individualizzato: ti do un contributo per risollevarti dalla condizione di povertà, ma allo stesso tempo analizzo insieme a te le cause e le possibili strategie per uscire stabilmente dalla condizione di povertà: in particolare puntando su formazione e lavoro, ma in generale su un contratto di responsabilità reciproca.
Ma quanto mi costa?
Facendo un rapido calcolo, considerato che le famiglie in condizione di povertà assoluta sono circa il 4% del totale (circa 600 a Crema) e considerato un contributo medio di circa € 450,00 mensile, la somma totale ammonterebbe annualmente a  € 3'240'000,00, che riportate sulla popolazione residente equivale a circa € 95,00 all’anno per persona, € 216,00 euro a famiglia … sono circa € 4,00 a settimana per famiglia: un caffè al giorno.
Il contrasto alla povertà val bene un caffè?
La simulazione è molto approssimativa, ma si avvicina alla realtà e può diventare proposta politica, dal forte carattere etico. Una proposta lontana dai lanci demagogici  e vicina alla vita delle persone, per un sistema più equo e giusto, per una comunità più solidale.
Ovviamente la cifra necessaria si può ottenere attraverso risparmi di spese non prioritarie, attraverso la razionalizzazione dei numerosi ed eterogenei contributi che già sono presenti (almeno 51 diversi) erogati da enti di diversa natura (almeno 10 enti diversi, tra pubblici e privati). Ma anche se questo non avvenisse nell’immediato, se non si riuscisse da subito ad ottenere risparmi e razionalizzazioni non varrebbe comunque la pena di investire un caffè per vedere annullata la povertà nella nostra città?
Un patto di cittadinanza
Visto che si avvicinano le elezioni amministrative per la città di Crema, si può confrontare questa proposta tra noi cittadini e, se ritenuta prioritaria da un buon numero di elettori, proporre un patto di cittadinanza a tutti i candidati Sindaci alla guida della nostra città: un impegno concreto a occuparsi degli ultimi e bandire la povertà dalle mura di Crema.
Si può fare?

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