venerdì 27 aprile 2012

TEMA: IL MIO SINDACO (IDEALE)


Il mio sindaco ideale è prima di tutto, visti i tempi che corrono, una persona onesta: non solo o semplicemente perché votato alla trasparenza ma perché ha dentro di sé una maturità, un equilibrio tra la ragionevole ambizione di affermarsi attraverso il proprio contributo alla comunità ed il desiderio forte di creare legami tra cittadini, migliorare la qualità della vita di tutti secondo parametri non esclusivamente economici, proporre nuovi (o forse vecchi) stili di vita; credo significhi che il mio sindaco debba avere una “visione”…della città, dei cittadini, della vita (e anche della morte) e del benessere, del mondo da cui veniamo, in cui siamo, verso il quale andremo; quindi, mi rendo conto mentre scrivo, è anche un po’ un profeta il mio sindaco, nel senso che sa leggere i tempi e anticipare quando occorre ciò che ancora non vediamo ma che da qualche parte è già scritto o sta già succedendo; sa essere concreto il mio sindaco, perché una Visione ha la V maiuscola solo se si accompagna alla sostenibilità delle idee e dei progetti; sa parlare a quelli che lo sostengono ma più ancora cerca il confronto politico e civile con chi ha idee differenti, con chi è in minoranza; allo stesso modo privilegia i “ più piccoli”(i bambini, i senza casa, i senza lavoro, i più emarginati ecc. ecc.) non per moda o spot ma per (ri)dare loro voce, senza nulla togliere a tutti quelli già in grado di farsi sentire autonomamente.

Il mio sindaco ascolta, ascolta, ascolta; e prima di dare risposte o provare a farlo ascolta ancora, si informa, si documenta; se serve va pure in supervisione o in terapia perché ha responsabilità importanti e necessita di essere aiutato a leggersi dentro.
Rifiuta gli approcci leaderistici e personalistici, privilegia l’autorevolezza all’autorità; non serve che sappia tutto, che sia onnisciente ma è indispensabile che sappia coordinare un gruppo di lavoro e formare una squadra di governo capace di compiere scelte secondo lo stile sopra descritto; il mio sindaco e la sua giunta possono anche sbagliare, possono permettersi errori quando c’è buona fede, capacità di riconoscerli e ripartire dagli stessi quali indispensabili punti di ri-partenza.
Il mio sindaco sa parlare un linguaggio comprensibile ma non banale, fa prevalere la logica delle buone idee e non quella del “peso” di quelli che le portano, utilizza i media per ciò che di buono possono dare rifiutando il triste spettacolo dei titoli senza contenuto, dei proclami vuoti e traditori.
Il mio sindaco ideale ha voglia di imparare e di diventare un uomo migliore all’interno di una comunità migliore e così la sua squadra; non ha l’ambizione di vedersi celebrato o insignito di chissà quale titolo ma quella di proporre modelli vincenti e replicabili, da lasciare in eredità ai suoi successori ed alle nuove generazioni affinché possano a loro volta renderli migliori, cambiarli, stravolgerli in un infinito percorso che ha come denominatore condiviso il Bene Comune.
Il mio sindaco non è solo un ideale: esiste, è concreto, so che c’è; e per farlo comparire serve il coraggio di tutti.
Siamo noi la Visione!

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