giovedì 12 settembre 2013

ANNO NUOVO SCUOLA VECCHISSIMA - Parte Terza


Non ve ne foste accorti oggi è ricominciata la scuola, almeno in Lombardia e così, puntuali e noiose come sempre, arrivano le mie considerazioni a riguardo, così come già nel 2011 e nel 2012.
Prendo per buono quanto comunicato dalla Ministra Carrozza riguardo ai 15 milioni spendibili subito per la connettività wireless nelle scuole secondarie, con priorità per quelle di secondo grado, con gli studenti che potranno accedere a materiali didattici e contenuti digitali in modo rapido e senza costi. E, aggiungo io, in deciso e colpevole ritardo su qualunque altro ambito della nostra società (non era mica una delle tre “i” di morattiana memoria) e chissà poi perché per le primarie no.
Accolgo inoltre con favore il fatto che l'adozione dei testi scolastici diventi facoltativa con i docenti che potranno decidere di sostituirli con altri materiali, potranno però, non dovranno. Per inciso ricordo che l’adozione di testi digitali è stata di nuovo rinviata, dallo stesso Ministro, di un ulteriore anno, spostando l’introduzione nel 2014-2015 con buona pace dell’obbligo previsto nell’Agenda Digitale.

Bene anche per i 10 milioni che saranno dedicati nel 2014 alla formazione del personale scolastico, in particolare al rafforzamento delle competenze digitali degli insegnanti (oltre che alla formazione in materia di percorsi scuola-lavoro ed al potenziamento della preparazione degli studenti nelle aree ad alto rischio socio-educativo). Considerando però che in Italia gli insegnanti sono circa 1 milione, anche dedicando l’intera cifra alla prima voce, consiglierei a ciascuno di spendere bene i suoi 10 euro che chissà quando arriveranno i prossimi.
Restando nel campo dei consigli, visto che la copertura economica verrà da nuove accise sugli alcolici, chiederei ai genitori degli studenti che tengono particolarmente alla cultura dei loro pargoli di darci dentro parecchio con i brindisi e di non farsi troppi problemi se i figli esagerano un po’ alle feste di classe… in fondo al bicchiere c’è il loro futuro!
Esco però dal ruolo facile del criticone e passo a proporre alcune idee per le scuole di qualunque grado. Le elenco così, nude e crude, non le discuterò né argomenterò, non voglio diluirne l’essenza e non voglio girarci intorno. Voi però potete naturalmente togliere, aggiungere, criticare a vostra volta, siamo qui apposta no?
So di non essere il primo, so che l’elenco non è esaustivo (ma da qualcosa bisogna pur cominciare) e so anche che alcune di esse sono già fortunatamente, sebbene isolatamente, realtà; alcune possono trovare immediata realizzazione, per altre vi concedo uno (quello in corso) massimo due anni, giusto per abituarsi all’idea:
1.     utilizzo sistematico del tablet in classe ed a casa:
a)     introduzione in via prioritaria della videoscrittura con accantonamento delle forme tradizionali;
b)    eliminazione di qualsivoglia materiale cartaceo, matite, penne a sfera, per fini didattici (salvo per attività di natura artistica o creativa);
c)     eliminazione dei libri di testo, anche digitali;
2.     insegnamento basato sul reperimento delle informazioni e sulla creazione di percorsi didattici e collegamenti a cura e responsabilità del docente, figura centrale nel processo di apprendimento che sarebbe così responsabilizzata e, al contempo, finalmente valorizzata;
3.     comunicazione informatica scuola famiglia (materiale di studio, avvisi, compiti,…) tramite e-mail, sms od equivalenti;
4.     ridefinizione di ruoli ed organi di rappresentanza di insegnanti, genitori e studenti con funzioni consultive ai diversi livelli: classe, scuola ed istituto comprensivo;
5.     permanenza a tempo del dirigente scolastico nello specifico istituto comprensivo o scuola (7 anni al massimo), dichiarazione pubblica preventiva da parte del dirigente stesso degli obiettivi su breve, medio e lungo termine con esplicitazione del reperimento e della destinazione dei fondi, verifiche intermedie e finali anche tramite valutazione periodica di qualità percepita da parte di genitori, insegnanti e studenti.

Rinuncio alla chiusura ad effetto, la finisco qua, auguro buon anno a studenti, insegnanti e genitori. Ora mi verso un buon bicchiere di zibibbo… ci tengo all’istruzione dei miei figli io!

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