Ormai più di un anno fa posi sul
nostro blog la seguente richiesta: “datemi una sola ragione, funzionale, non
nostalgica, per la quale abbia ancora un senso l’apprendimento in via
prioritaria della scrittura manuale tramite matita a grafite o penna a sfera.
Datemi una sola ragione per la quale abbia ancora un senso l’utilizzo in via
prioritaria dei libri di testo cartacei”. Non avendo ancora ricevuto risposta,
all’avvio di un nuovo, si fa per dire, anno scolastico torno alla carica.
Stamani, ancora, milioni di bimbi,
all’ingresso della primaria, si sono piegati sotto il peso di chili di quaderni
che saranno ulteriormente appesantiti da risme di carta fotocopiata appiccicate
foglio dopo foglio con migliaia di tubetti di colla. La stratificazione dei
saperi di cui si parlava nel post dell’anno passato prende vita e forma
concreta, spessa direi.
Il grado di alfabetizzazione
informatica dei docenti italiani, quanto meno, preoccupa e l’ISTAT conferma che
chi utilizza il computer nel suo quotidiano è perché l’ha imparato a casa, a
scuola di certo no. Così, ancora una volta, si perde l’occasione di costruire
pari opportunità, così, ancora una volta si perpetua il gap tra strati sociali,
sprecando menti e risorse preziose. Già nel 2010 l’Agenda Digitale presentata
dalla Commissione Europea sosteneva che: “L'era digitale dovrebbe favorire la
responsabilizzazione e l'emancipazione; le origini sociali o le competenze non
dovrebbero costituire un ostacolo allo sviluppo di questo potenziale”.
Negli anni si sono fatti timidi passi in avanti e non mancano di certo isole felici, anche se più spesso nelle scuole secondarie. Per un approfondimento sul tema dell'informatica a scuola rimando al dossier di lavoce.info, forse già datato ma ancora interessante.
Giusto oggi il ministro Profumo
ha dichiarato che il suo ministero mette in campo delle risorse certe per la
digitalizzazione. 24 milioni di euro serviranno all’acquisto dei computer che
arriveranno nelle prossime settimane in ciascuna delle classi delle scuole
secondarie sperando che ad accoglierli trovino mani e teste competenti e non mi
riferisco a quelle degli studenti. Delle primarie ancora non si parla…
Ancora una volta, comunque, buon anno a studenti ed insegnanti.
Bella domanda!! Sono una psicologa e ormai da diversi anni frequento le scuole primaria e secondaria, con ruoli diversi e di domande me ne sono posta almeno un milione.
RispondiEliminaHo aiutato un ragazzo autistico a studiare attraverso supporti video ma per alcuni insegnanti non andava bene perchè non riportava le parole esatte del libro di testo (!!!) per non parlare di un ragazzo con dislessia che avrebbe dovuto quest'estate fare una classica lettura da ombrellone (Guerra e pace più altri due classici "mattoni")e non sono previsti testi più semplici perchè la dislessia è mancanza di voglia, non una patologia (!!!); i cd rom allegati ai libri di testo non vengono mai utilizzati per non si sa quale ragione nonostante forniscano contenuti aggiuntivi...ma si preferiscono le vecchie fotocopie.
Da due anni un liceo della mia zona ha acquistato la LIM (lavagna interattiva multimediale) ma giace inutilizzata perchè non esiste un collegamento internet e solo un'insegnante è stata "formata" al suo utilizzo.
La mia esperienza mi ha portato, putroppo, a concludere che, anche in presenza di nuove tecnologie e canali diversi per l'apprendimento, ci sia una certa resistenza da parte degli insegnanti ad utilizzarle, quasi come se non avessero niente di nuovo da imparare...loro!! Io questa la chiamo mancanza di flessibilità, di stare al passo con i tempi anche se devo dire, a sostegno della categoria, che qualche insegnante "illuminato" l'ho conosciuto...anche se sono ancora una minoranza.
Così il ragazzo che citavo poco sopra ha letto insieme a me un testo alla sua portata e porterà alla sua insegnante poco illuminata i riassunti dei libri che ha chiesto...scaricandoli da internet perchè lui sarà pur dislessico ma le nuove tecnologie le sa utilizzare!!!
Sara