venerdì 17 dicembre 2010

IL PIL E IL SENSO DEL BENESSERE

Da www.lescienze.espresso.repubblica.it


Una nuova ricerca conferma il "paradosso di Easterlin": sul lungo periodo il senso di benessere non dipende dalla crescita del reddito

Sul lungo periodo il senso di benessere di una popolazione non dipende dalla crescita del reddito. A sostenerlo è uno studio condotto da Richard Easterlin e collaboratori alla University of Southern California e pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences.
La tesi che la crescita economica non determini un aumento della felicità era in realtà già stata enunciata dallo stesso Easterlin in un articolo intitolato "Does Economic Growth Improve the Human Lot? Some Empirical Evidence" fin dal 1974, tanto da diventare nota nell'ambito delle scienze economiche e sociali con il nome di "paradosso di Easterlin". 



Studi recenti sembravano però contraddire l'affermazione e l'economista dell'USC ha così deciso di ribattere con un'accurata analisi dell'andamento della situazione economica e del senso del benessere nella popolazione di 37 paesi nell'arco di 22 anni. 



In particolare, Easterlin ha ampliato l'orizzonte temporale delle più recenti ricerche che indicano una relazione positiva fra soddisfazione della vita e PIL, per dimostrare che tale relazione non è altro che un effetto a breve termine legato a fenomeni di collasso economico e di successiva ripresa, ma che essi non si estendono su un periodo più lungo. 



"Con una crescita molto rapida del reddito che ha interessato alcuni Paesi appare straordinario che nessuna indagine registri il marcato miglioramento del benessere soggettivo che gli economisti e i politici che appartengono a questo filone di pensiero si aspettano."



In meno di 20 anni Cile, Cina e Corea del Sud hanno per esempio assistito al raddoppio del reddito pro capite, ma nell'arco di quel periodo, sia in Cina sia in Cile la popolazione ha mostrato un lieve, peraltro statisticamente non significativo, declino nel senso di soddisfazione per la propria vita. La Corea del Sud ha invece mostrato un lieve aumento (ancora una volta statisticamente non significativo) all'inizio degli anni ottanta, ma in quattro indagini successive, condotte fra il 1990 e il 2005, la soddisfazione per la vita è leggermente declinata.



Gli studi di Easterlin hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo di indicatori del benessere delle nazioni che non si incentrassero unicamente sul PIL. (gg)

1 commento:

  1. La felicità è certamente una dimensione dell'essere umano che va oltre la sola componente economica.
    Una volta assicurate le condizioni minime di "stabilita" entrano in gioco componenti profonde dell'animo che chiamano in causa la natura relazionale dell'essere umano. Io sono felice quando mi sembra di concorrere alla felicità delle persone che amo, quando vedo la serenità nel viso dei miei bimbi, quando sono con gli amici che sento più cari.
    Scrivo queste righe con il pensiero alle persone della mia vita che contribuiscono ogni giorno alla mia felicità. Scrivo queste righe con il pensiero alle persone della mia vita che non ci sono più il cui ricordo segna in me un profondo dolore. Le persone, i volti, le relazioni ... che troppo spesso diamo per scontate, come presenze abituali, ma che dobbiamo imparare a riconoscere quale valore fondamentale della nostra esistenza. Sempre di più viviamo il ripianto di qualcuno che non c'è più, senza essere capaci di "gustare in modo pieno" la presenza delle persone care nella nostra vita

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