Avere belle idee e magari
riuscire anche a realizzarle, non vuol certo dire fare il bene della comunità.
Metodo, ci vuole metodo,
per individuare le soluzioni ed orientare le proprie scelte. E quando parlo di
metodo, mi riferisco essenzialmente ad almeno un paio di punti imprescindibili:
- l’ascolto e la capacità
di saper ascoltare andando – scusa il gioco di parole - ad “ascoltare là dove
si fa più fatica ad ascoltare” (chi la pensa diversamente da te, chi ha una
provenienza ed un background differente dal tuo ....). Avere, insomma, tante
orecchie pronte a cogliere le idee e le esigenze delle persone sparse nei vari
angoli e vari ambiti della città.
- la competenza, per saper
tradurre le richieste di bisogni in soluzioni e progetti concreti ed al
contempo trovare le risorse migliori per realizzare tali progetti in un
contesto di mercato competitivo ma talvolta molto complesso.
Ma se dovessi raccontare
di un buon amministratore, certamente parlerei di chi sa usare prospettiva ed
innovazione nelle scelte e nei progetti che porta avanti.
Si, certo, prospettiva,
che vuol dire saper dare una visione di lungo periodo ai percorsi che si
intraprendono, prefigurandosi (con cognizione di causa!) le ricadute, gli
effetti e le conseguenze; scegliere sempre ciò che dà la garanzia di poter
essere un “investimento” e “risorsa” nel futuro.
Serve anche un secondo
ingrediente, l’innovazione: un atteggiamento culturale e di vita, che ci porti
a guardare sempre un po’ più avanti ed a ragionare avendo un pizzico di senso
critico in più.
Prospettiva ed innovazione, insomma, devono accompagnare
tutti gli atti e tutte le scelte che un amministratore intraprende, e
rispondere alla domanda “come posso farlo meglio e farlo per il futuro?” .... e chi verrà dopo ci ringrazierà .......
Beh, insomma, questi gli ingredienti del mio sindaco.
Gigi galvano
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