La campagna elettorale ormai volge al termine, domani e dopodomani si vota. Non mi sono gran che appassionato; ho sperato comunque sino all’ultimo
di trovare la persona giusta che mi potesse idealmente rappresentare ma poi ho
capito che la persona giusta non esiste. Esistono però idee che ritengo tali. Se
non ho mai appoggiato pubblicamente, nemmeno in passato, alcun candidato è perché
le persone prima o poi mi hanno deluso e così ho deciso di appoggiare solo le
idee. Questo non significa che abbia rinunciato a votare. Ho sempre votato perché
comunque mi voglio prendere la mia parte di responsabilità.
Voterò anche questa
volta ma con alcuni dubbi che voglio condividere. Se potete fatemi la cortesia di scioglierli così da farmi votare con maggiore serenità e convinzione; se volete, aggiungetene altri, se non altro mi sentirò in buona compagnia.
Cos’è la democrazia se non il governo della
maggioranza? Si è tanto discusso di presentabili e impresentabili nelle liste
dei candidati ma se a un certo punto gli impresentabili fossero la maggioranza
che si fa? Decide la minoranza di escluderli in nome di presunti principi
superiori sovvertendo i principi democratici con un colpo di stato o ci teniamo
un parlamento siffatto? In un mondo di ladri devono governare comunque gli
onesti?
Come si può candidarsi a guidare tutti gli Italiani e
non riuscire nemmeno ad accordarsi per un incontro confronto pubblico insieme? Io
proporrei però di dimenticare quel dannato sistema anglosassone a tempo parlo
io parli tu e tic e tac tocca me tocca te ma si è preso tre secondi extra e li
devo recuperare… e buttarci su una sana discussione all’italiana: tavolata,
nessun mediatore, nessuna regola, quattro cinque argomenti a sera e appassionatemi,
convincetemi, convincetevi.
Si è sentito più volte affermare che discorsi che
riguardano pochi non meritano troppa attenzione ma la forza dei grandi paesi
non è quella di lasciare che nessuno si senta escluso? Ho sentito ad esempio
che il tema della persone omosessuali che intendono esercitare il diritto di
sposarsi non è rilevante perché riguarda una minoranza di una minoranza e che
quindi non sarebbe giusto per i tanti subire la violenza di pochi… c’è qualcosa
che mi sfugge.
Quei quattro o cinque che da mesi ci spiegano cosa
fare per risolvere tutti i problemi dell’Italia per il prossimo futuro sono solo
sosia omonimi degli altri quattro cinque che negli ultimi venti anni, almeno da
quando io voto, si sono evidentemente voluti occupare di altro?
Alzi la mano chi ha letto i programmi di tutti i
partiti che si sono, presentati alle elezioni (le mie stanno battendo entrambe
sui tasti) prima di scegliere. Alzi la mano chi conosce i nomi dei propri futuri
rappresentanti in parlamento, di fatto si sanno già le liste sono bloccate. Alzi
la mano chi ha scelto proprio in funzione del programma e delle proposte del
singolo candidato. Quante sono le mani alzate?
È vero che nell’epoca del bipolarismo e “degli
Italiani devono scegliere il loro presidente del consiglio”, per distinguersi
dalla sinistra, la destra le primarie le farà dopo le elezioni e non prima?
È vero che quando un candidato dichiara di non poter
svelare tutte le sue idee per il futuro lo fa solo perché teme di essere
copiato? Con una malcelata punta di orgoglio ricordo peraltro che lo slogan “Vota
XXXX e poi te lo spiego” l’abbiamo sentito a Crema per primi, ormai anni fa.
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