sabato 26 marzo 2011

DIARIO DI VIAGGIO 4: C'E' CHI C'HA

Ciao a tutti, riprendo da dove mi son fermata la volta scorsa: la visita dei due signori canadesi.

Ebbene sì, già il giorno seguente son tornati portando una serie di altre cose per il centro ed una bella quantità di alimenti per una bimba indios che avevano visto il giorno prima e che li aveva particolarmente colpiti. Penso sia difficile rimanere indifferenti alla sofferenza e quella di Rossio è oltretutto particolarmente evidente... Questa bimba soffre di una patologia degenerativa rarissima che pian piano le “mangia” il corpo. Ora le sue mani sono ridotte a dei monconi deformi, le dita dei piedi sono un tutt’uno, la sua pelle sembra ustionata ... eppure viene al centro e lavora un po’ al computer, è curiosa e sempre sorridente! 

La sofferenza è qualcosa che non ha confini di nazione, è uguale qui come altrove, eppure diverse sono le possibilità che sono date per affrontarla.
Penso che questo non sia giusto. La malattia di Rossio è incurabile però vi sarebbero delle possibili terapie di sollievo alle quali lei non può accedere perché non può pagarle. È proprio vero che il danaro fa la differenza? Tante situazioni viste in questi due mesi mi fanno dire che in questo Paese la fa eccome. Poi, in realtà, penso a diversi fatti della sanità italiana e mi viene da pensare che anche da noi esistono cittadini di serie A e di serie B ...
Ma torniamo ai turisti benefattori. Spesso accade che stranieri in vacanza passino al centro e facciano una donazione in materiale o in danaro. Le donazioni sono un toccasana per Un Nuevo Amanecer (UNA) perché i fondi governativi sono pochissimi ed il centro si sostiene fondamentalmente con le donazioni che riceve. Questi soldi servono per garantire la presenza di personale qualificato, l’acquisto di materiale, il mantenimento della struttura e garantire a chi non può pagare le terapie di frequentare gratuitamente il centro. In certe occasioni è stato possibile acquistare anche ausili per i bambini che ne necessitavano. Quello degli ausili, in particolare le carrozzine, è un capitolo tragicomico perché, che tu sia un bambino o un adulto, non fa differenza: la carrozzina che ti potrà essere fornita gratuitamente ha foggia e misura unica! Dei diversi bambini che seguo con paralisi cerebrale infantile e assenza di autonomia motoria solo alcuni posseggono una carrozzina adeguata. Ciò significa che solo alcuni possono star seduti qualche ora della loro giornata, partecipare in modo diverso alla vita familiare, uscire di casa per un’ora d’aria... che fortunati! Tutto ciò grazie a chi ha contribuito a renderlo possibile col proprio aiuto.
Un obiettivo che mi son posta in quest’ultimo mese di permanenza a Huatulco è quello di riuscire a dare una carrozzina ad una bimba di 6 anni che al momento non ha nulla su cui poter stare seduta in sicurezza al di fuori del suo ambiente domestico. Ho già iniziato la mia ricerca e ciò che ho trovato non ha un costo poi così elevato... se paragonato ai preventivi che mi passano sotto gli occhi tutte le volte che si prescrive qualche ausilio da noi in Italia, mi viene anche da sorridere! Con circa 10.000 pesos (circa 650 euro) si può riuscire a prendere qualcosa di buono. Ho parlato con la mia capa e vedremo di mettere un annuncio “speciale” sul sito di UNA e poi spereremo nella buena suerte o comunque, tornando a casa, cercherò di dare una spinta alla fortuna.
Una cosa ancora dell’incontro coi canadesi mi ha colpito: loro mi hanno fatto i complimenti per la scelta di dare un po’ del mio tempo a questi bambini; io, in realtà, penso che il valore del mio gesto, del loro o di quello di chiunque altro si spenda per il benessere degli altri sia lo stesso. Ognuno lo fa nel modo in cui gli è più congeniale, come è più capace di farlo e come può farlo in un certo momento della propria vita; alla fine sono solo modi diversi di dare qualcosa di sé agli altri e questo è quello che conta.
Grazie a tutti quelli che mi leggono, commentano e che sento così VICINI!!!

2 commenti:

  1. Brava Romi! Andare nel tuo continente preferito a fisioterapire i bambinelli messicani, è il modo migliore per festeggiare i tuoi magnifici 40 anni. Prima però ci vuole un progetto... e tu l'avevi chiaro da subito.
    Sei come Garibaldi, l'eroe dei due mondi! Non farti ferire alla gamba però, altrimenti ci vuole un altro progetto con qualcuno che venga lì a fisioterapire la tua gamba ferita (e la cosa diventerebbe alquanto complicata). Avanti così, sempre in gamba. Hasta siempre Romi!

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  2. carissima Romenghi,
    ..il trascorrere del tempo è strano così vicino ma così lontano, oggi è già ieri, sei appena partita ed è già ora di rientrare....ma credimi sulla parola : México no está tan lejos como parece Muchas noticias para contar
    NUEVA VIDA OTRA VIDA

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