mercoledì 16 marzo 2011

UN PO' DI UNITA' IN QUESTA ITALIA

Fino a qualche mese fa, probabilmente, non ci saremmo mai sognati che l’unità d’Italia fosse un valore da difendere. Per la gente della mia generazione, infatti, è un dato di fatto, un bene acquisito.

Oggi, alla vigilia dell’anniversario ci ritroviamo a difenderlo come fosse il valore più grande della nostra cultura. Oggi, come tutti i temi fondamentali da un po’ di tempo a questa parte, il rischio è che anche questo dia spazio a una riflessione ideologica, in una difesa per partito preso.
Del resto, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un processo per cui valori universali come la pace, la famiglia, la giustizia, la vita, la democrazia, il lavoro… sono stati definiti ora di destra ora di sinistra, raramente di tutti.
Mi è venuta quindi da fare qualche semplice riflessione.
  1. L’unità, anche per il nostro Paese, come per tanti altri al mondo, è un’esperienza per cui molte persone, prima di me, sono morte, per questo è un ideale grande, che merita almeno di essere preso in considerazione.
  2. Come tutti i grandi ideali, anche l’unità rischia però, di diventare un valore assoluto, rischia quindi di essere assunto ad “ideologia”, nel senso più ampio del termine, come esperienza che non prevede evoluzioni, cambiamenti, attualizzazioni, che è statica
  3. Credo invece che ogni grande valore vada “incarnato”, vissuto nel concreto di fatti, persone, storie che cambiano, ma che, non per questo, rinunciano al  loro dato fondamentale.
Allora, visto che questo è un blog, mi piacerebbe condividere con chi ne ha voglia  questo desiderio:
* vorrei trovare qualcuno che, a partire da questo momento della nostra storia civile e culturale di Italiani, ci aiutasse a trovare ciò che unisce, non ciò che divide. Credo sia oggi questo il compito più difficile di chi ha una responsabilità, a qualsiasi livello: culturale, sociale, politico, educativo, in famiglia, al lavoro, di chi ha la responsabilità del semplice cittadino, del semplice essere pensante.
È certamente un compito difficile, perché cercare di creare unità va contro le tante forze centrifughe che agitano il nostro vivere, va contro il principio dell’utilità immediata, perché richiede molto più tempo, il tempo della ricerca, dello sguardo più profondo, dell’incontro, della conoscenza, della mediazione, del rispetto, dell’attenzione, della rinuncia…
Credo che esperienze di questa ricerca di unità, a vari livelli, vadano condivise, a partire da un desiderio che ci veda un po’ più a favore, prima ancora che sempre contro.
Diffido chiunque però dal fare un elenco retorico di ciò che ci unisce come Italiani (la pasta, l’arte, la creatività … ), mi piacerebbe che partissimo dalla nostra esperienza normale, di persone, anche perché sono le cose vissute quotidianamente che possono diventare poi anche modelli per attivare comportamenti sociali e politici.
Allora per me ci sono alcuni fatti che, proprio perché non creano divisione, sono passi verso l’unità:
-          i piccoli gesti quotidiani di gentilezza (cedere il passo sul marciapiede, lasciare la parola, rispettare la fila…)
-          la curiosità per le cose nuove, anche se non ci capisco niente
-          un libro che ci aiuta a entrare nei panni dell’altro e a capire diversi punti di vista
-          la fatica di fare le cose insieme ad altri e non da sola
-          la bellezza di trovarmi con gente che abita a centinaia di km, ma vive le stesse esperienze e gli stessi desideri miei
-          condividere il desiderio di una vita migliore
-          ………….
lascio ad altri il compito di continuare….

2 commenti:

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  2. Mi piace la chiave di lettura che viene proposta da Silvia.
    Nonostante si dica che siamo in una società che esalta l'isolamento e l'individualismo, io ho sempre pensato di essere stato fortunato perché sulla mia stada ho incontrato persone, luoghi e occasioni di vicinanza, di condivisione e di unità. Provo ad indiarne solo alcuni:
    - l'aiuto che ci sa dà tra genitori che hanno i fgli che vanno a scuola insieme;
    - l'impegno di un catechista che manda sms e email per ricordare a tutti gli appuntameti del gruppo parocchiale, dimostrando che "ci tiene";
    - la dimensione di alleanza in un gruppo di colleghi che vivono il lavoro non solo come adepimento, ma che mettono in campo un "dono" che va oltre il dovuto.

    L'unità non è solo unificazione di territorio ... l'unità è prima di tutto unione di persone.

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