L’antipolitica non esiste. Chiunque esprime un’idea
su come il mondo dovrebbe funzionare fa politica. In politica c’è ciò che penso
io e c’è ciò che pensi tu, i due ciò possono coincidere o meno ma non c’è un
anti c’è solo un pro, tanti pro diversi.
La politica è l’arte di avere ragione per governare
il mondo, col voto o con le armi, con le verità (plurale) o con le menzogne,
con o senza Dei (plurale). Adamo ed Eva, Caino e Abele: non è mai stato
semplice avere ragione, nemmeno in due, figuriamoci ora che siamo in sette
miliardi. La ragione però la si trova sempre, magari ci vuole del tempo, magari
uno dei due finisce ammazzato ed a quel punto avere ragione è più semplice.
Nel corso della storia o nei diversi paesi del
mondo, ancora oggi, convivono idee le più diverse su come il mondo dovrebbe
funzionare, infatti a volte si vota, a volte si spara e uno dei due finisce
ammazzato e non pensate a contrapposizioni del tipo oriente e occidente,
civiltà e barbarie, primo e terzo mondo perché per avere ragione e governare il
mondo si vota e si ammazza tanto negli uni quanto negli altri.
L’uomo, animale sociale, si è organizzato in gruppi
anche per avere ragione, perché da soli non si riesce, è più difficile quanto
meno; ogni tanto qualcuno ci prova da solo ma di solito non ci riesce.
Le organizzazioni hanno diverse forme: tribù,
cosche, clan, caste, partiti, comitati, movimenti, guerriglie, leghe, bande,
associazioni, blog, community ed altre che ora non mi vengono in mente.
Ciascuna organizzazione sceglie il suo metodo e prova ad avere ragione così da
governare il mondo.
Finché ciascun gruppo persegue il proprio interesse
le regole del gioco sono semplici, finché ciascuno vuole governare il mondo da sé
è tutto più facile: uno vince e l’altro perde. Il gruppo che perde sparisce,
almeno per un po’, e quello che vince si fraziona, perché vincere è meglio se poi
si è in pochi a governare il mondo.
La questione si è solo apparentemente complicata
quando qualcuno ha voluto sostenere l’idea che ci si possa
o debba mettere d’accordo per governare il mondo insieme trasformando la
politica nell’arte di trovare, appunto, un accordo. Solo che anche quel
qualcuno vuole avere ragione, esattamente come tutti gli altri. Dove sta la
differenza?
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