sabato 2 giugno 2012

L'ANTIPOLITICA NON ESISTE


L’antipolitica non esiste. Chiunque esprime un’idea su come il mondo dovrebbe funzionare fa politica. In politica c’è ciò che penso io e c’è ciò che pensi tu, i due ciò possono coincidere o meno ma non c’è un anti c’è solo un pro, tanti pro diversi.
La politica è l’arte di avere ragione per governare il mondo, col voto o con le armi, con le verità (plurale) o con le menzogne, con o senza Dei (plurale). Adamo ed Eva, Caino e Abele: non è mai stato semplice avere ragione, nemmeno in due, figuriamoci ora che siamo in sette miliardi. La ragione però la si trova sempre, magari ci vuole del tempo, magari uno dei due finisce ammazzato ed a quel punto avere ragione è più semplice.
Nel corso della storia o nei diversi paesi del mondo, ancora oggi, convivono idee le più diverse su come il mondo dovrebbe funzionare, infatti a volte si vota, a volte si spara e uno dei due finisce ammazzato e non pensate a contrapposizioni del tipo oriente e occidente, civiltà e barbarie, primo e terzo mondo perché per avere ragione e governare il mondo si vota e si ammazza tanto negli uni quanto negli altri.
L’uomo, animale sociale, si è organizzato in gruppi anche per avere ragione, perché da soli non si riesce, è più difficile quanto meno; ogni tanto qualcuno ci prova da solo ma di solito non ci riesce.
Le organizzazioni hanno diverse forme: tribù, cosche, clan, caste, partiti, comitati, movimenti, guerriglie, leghe, bande, associazioni, blog, community ed altre che ora non mi vengono in mente. Ciascuna organizzazione sceglie il suo metodo e prova ad avere ragione così da governare il mondo.
Finché ciascun gruppo persegue il proprio interesse le regole del gioco sono semplici, finché ciascuno vuole governare il mondo da sé è tutto più facile: uno vince e l’altro perde. Il gruppo che perde sparisce, almeno per un po’, e quello che vince si fraziona, perché vincere è meglio se poi si è in pochi a governare il mondo.
La questione si è solo apparentemente complicata quando qualcuno ha voluto sostenere l’idea che ci si possa o debba mettere d’accordo per governare il mondo insieme trasformando la politica nell’arte di trovare, appunto, un accordo. Solo che anche quel qualcuno vuole avere ragione, esattamente come tutti gli altri. Dove sta la differenza?

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