martedì 14 agosto 2012

COSA HO IMPARATO DA LONDRA 2012


Riprendiamo il filo dopo il rispetto della tregua olimpica, almeno noi perché il mondo ormai se ne disinteressa totalmente, con un pezzo a tema, giusto per restare leggeri, è la settimana di Ferragosto no? In ordine sparso propongo il mio elenco.
E voi cosa avete imparato?


1)    L’importante è partecipare vale giusto se non hai speranze di vittoria. Provate a dirlo a chi arriva quarto: Cagnotto e Ferrari in testa, giusto per restare vicino a casa.

2)    Se sei bianco e corri gare veloci non hai speranza, se sei bianco e corri nel mezzofondo non hai speranza, se sei bianco e corri sulle lunghe distanze non hai speranza comunque. Insomma se sei bianco che corri a fare?

3)    Se pratichi la mountain bike, per essere onorato, giusto il per il classico quarto d’ora di celebrità, devi vincere una medaglia e senza sella, se no chi ti conosce? È la legge di mercato, hai voluto la bicicletta?

4)    Se ti droghi e ti scoprono diventi un poverino solitario costretto dalla società, dall’ingordigia, dall’indole truffaldina. Se non ti scoprono resti l’eroe nazionale mosso dai più puri ideali di fratellanza e lealtà.

5)    Se sei cinese, possibilmente donna, nell’anno delle Olimpiadi riesci a nuotare più veloce del maschio che ha vinto la sera prima. Naturalmente nessun collegamento col punto precedente…

6)    Non che prima non lo sapessi ma i giochi nel regno di Elisabetta me lo hanno ricordato: ancora esistono le regine, i principi e gli aspiranti al trono e non sto parlando di sport. Non mi capacito, non c’è verso.

7)    Anche in questo caso è stato solo un rinfrescare la memoria ma se sei donna in molti paesi al mondo non puoi praticare sport. Il dramma è che se sei donna in quei paesi, praticare sport è probabilmente l’ultimo dei tuoi problemi.

8)    Se non hai le gambe puoi correre comunque, vedi Pistorius, ma se non hai la libertà di gambe non te ne bastano cento. Comunque, se non hai le gambe, oltre alla libertà per correre ti servono anche tanti soldi.

9)    Esistono ancora Berlusconi, Fini, Casini, Bersani, Di Pietro, Vendola: li ho visti giusto un attimo, giusto il tempo di cambiare canale, nei telegiornali che di tanto in tanto interrompevano malauguratamente lo spettacolo dello sport. Tranquilli ho sentito che sanno cosa fare. Poi ho girato.

10) La maratona resta la maratona, non c’è niente da fare (punta di orgoglio personale)!

3 commenti:

  1. 11) esistono anche sport per ciccione(vedi pallanuoto) che danno speranza anche a quelle che come me dallo sport stanno lontano con inevitabili conseguenze sul fisico.

    12) che l'orgoglio nazionale può essere tenuto alto non solo dal calcio....

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  2. 13) che diversi sport minori ci vedono primeggiare e che forse è arrivato il momento di rivedere dove investire per il futuro.

    14) che se i miei figli non hanno mai visto "dal vero" una pista di atletica forse sarà dura che l'entusiasmo di questi gironi potrà tradursi in qualche forma di futura pratica sportiva.

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  3. 15) L'icona della fratellanza che traspare dai Giochi può essere un'utopia sostenibile. L'integrazione quotidiana, gomito a gomito,può lievitare.
    16) I risultati sportivi, come nella vita, si ottengono con tenacia pluriennale, senza scorciatoie; la prestazione non nasce dalla nostra pigrizia.

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