sabato 4 luglio 2015

MA NOI LA CHAMPION L'ABBIAMO ALZATA


Fa strano ammettere di averlo capito solo adesso, a poco meno di un mese dalla sconfitta di Berlino, a pochi minuti dagli 8 anni della mia seconda stella, nata il 4 Luglio come quel film con Tom Cruise sul Vietnam…lei, un dono misterioso fatto di luce e abbracci, a poche ore da Mondi Montani 2015, una camminata verso l’alto di alcuni amici che ancora credono di poter compiere grandi imprese; eppure è così, e adesso mi è chiaro: non c’è riuscito Buffon a sollevare quel trofeo diventato maledizione, non c’è riuscito Carlos Tevez a rendere felici migliaia di argentini del quartiere Fuerte Apache, non ha potuto Paul Pogba portare in una sera la sua valutazione da 80 a 120 milioni…ma noi si…noi la Champions l’abbiamo alzata, come e più del dio del calcio Lionel Messi! 
L’abbiamo alzata perché ogni minuto, dalla prima gara del girone alle palpitanti gare ad eliminazione diretta, l’abbiamo vissuta insieme, portando le nostre facce tristi e allegre di giornate segnate da un lavoro andato male o una promozione, una lite in famiglia o una nuova emozione. 
L’abbiamo alzata ad ogni nuova birra sperimentata, ad ogni tavolo del pub brancato all’ultimo minuto perché nessuno aveva sky e chissà mai dove faranno vedere la Champions il prossimo anno; l’abbiamo alzata perché esiste solo un motivo che mi ha spinto a bere un barbera d’asti da 13.5 nel secondo tempo di ogni gara dopo birre, caipirinhesangrie e spumanti catalani (a seconda degli avversari), anche quando il 6 Giugno la temperatura segnava 33 gradi: portava bene…almeno fino alla finale. 
L’abbiamo alzata quando con Angelo, Luca, Matteo e Marco abbiamo pensato senza dircelo che organizzare visioni di gruppo a casa ed al pub per tifare Juve fosse uno dei migliori modi possibili per condividere un pezzetto della nostra meravigliosa ed insignificante vita, bella come le feste sugli spalti, povera come la volgarità di chi correndo dietro un pallone si porta a casa milioni di euro. 
L’abbiamo alzata perché mia figlia Alice, 11 anni, vedendola in montagna al fianco dell’amico Luca aveva gli occhi velati di tristezza al 95° ed io, quando Francesca me lo ha raccontato, mi sono pure sentito in colpa. 
L’abbiamo alzata perché quando la partita è finita nessuno ha detto “è solo calcio, pazienza”….o forse devo averlo detto io ma perché in quelle occasioni sono un po’ paraculo e devo pur potermi difendere; quando senti una emozione forte a volte cerchi di nasconderti e poi passa il tempo ed elabori proprio come in questo momento: vigilia di Mondi Montani; vigilia del compleanno di Claudia. 
Così, mentre tutti dormono e stai per inviare questo file nella speranza che qualcuno di quelli citati sopra te lo pubblichi prima di domani pensi... che il calcio è come la vita…non entri nel’albo d’oro ma hai partecipato a qualcosa di straordinario che se non lascia un segno fuori resta comunque dentro di te, perché la vita non conta vincerla ma viverla, se possibile intensamente. 
Magari il prossimo  anno la vinciamo anche sul campo questa maledetta coppa…eppure io questa edizione non la dimenticherò mai. 

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