Si parla sempre di più della necessità di garantire un futuro alle giovani generazioni.
In un paese che invecchia, i giovani faticano a trovare spazi per costruire un proprio ruolo e una propria prospettiva di vita.
La classe dirigente è sempre più vecchia e, come ha scritto Umberto Eco in un recente articolo sull’Espresso, “i vecchi sono sempre più numerosi e invadenti”. Una lettura ancor più’ cinica potrebbe spingersi fino a sostenere che una generazione non trova spazio perché ce ne sono altre che non “cedono il passo”.
Ma quale futuro allora per i giovani se gli stessi non hanno neppure un presente?
Se un giovane vive la precarietà, l’incertezza e l’instabilità come potrà pensare al suo futuro? Come è possibile fare piani a lunga scadenza quando non si ha una stabilità sulla quale fondare un proprio progetto di vita?
Ci si ritrova a vivere di occasioni, con l’atteggiamento che porta a pensare che “ogni lasciata è persa”. In questa situazione si è costretti a prendere e far proprio ogni stimolo esterno senza esercitare una reale scelta. Chi non può permettersi di scegliere come può delineare un proprio tracciato che lo possa portare a lavorare per obiettivi più alti?
Credo che un reale investimento nel presente possa segnare una qualche possibilità per il futuro. Perché il presente è un dono. Se ho la fortuna di un presente “certo” posso aspirare ad un domani migliore.
Avendo dei figli piccoli, mi ritrovo spesso a pensare a cosa possa fare per loro, per garantire delle opportunità per la loro vita. Spesso guardo in avanti, troppo in avanti. A volte rischio di proiettare troppo in là le mie preoccupazioni. Ma è adesso che posso e devo esserci e fare.
Proprio perché ho dei bambini piccoli posso anche fare una citazione, meno dotta della precedente, ma molto evocativa. Nel film per bambini Kung Fu Panda il vecchio e saggio maestro dice al goffo e spaventato allievo: “ C’è un detto che dice: IERI è storia, DOMANI è un mistero, ma OGGI è un dono. Per questo si chiama PRESENTE”.
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