domenica 27 febbraio 2011

DIARIO DI VIAGGIO 2: PAESE CHE VAI NIDO CHE TROVI

Hola a tutti!!!
Eccomi qui per aggiornarvi su questa mia strana avventura in terra messicana.
Qualcuno prima di partire mi aveva detto: “Ma dove vai???!”, ebbene il fatto è che dove andavo lo sapevo perfettamente...erano altri i punti oscuri...!
Forse non ci crederete perché avete nella testa il Messico, il mare, il caldo fantastico.... ma la prima settimana di permanenza e di lavoro non è stata proprio una passeggiata!!!
Appena arrivata al lavoro, lunedì mattina, mi hanno letteralmente spedito con due colleghe in un asilo nido. “A fare che?” mi son chiesta. “Qualcuno me lo dirà...”. Sarebbe stato troppo bello! Allora io ho pensato di trasformare la mia mattinata all’asilo in un’osservazione generale dei bambini, una sorta di screening psicomotorio. Direi che tutto sommato l’idea non è stata poi malvagia perché, poi, ho scoperto che qui, spesso, i bambini con problemi arrivano all'attenzione dei servizi riabilitativi con un po' di ritardo.
L’asilo visitato e dove andrò tutti i lunedì mattina, è quello del quartiere H3, il più povero di Huatulco, una specie di piccola baraccopoli.

L’asilo sono 4 stanze in tutto: la cucina con annessa sala da pranzo e le tre aule per i gruppi di bimbi di 0 - 2, 3 - 4 e 5 anni. Io son stata tutto il tempo coi piccoli. La loro aula è uno spazio di 2,5 x 2,5 metri ricoperto con tappeti ad incastro. I bimbi presenti erano una quindicina, di cui due molto piccoli (tre e sei mesi), più due maestre (le ragazze non sono formate come educatrici ma sono semplicemente giovani che lavorano come maestre).La prima cosa che mi è passata per la mente è che lavorare in uno spazio così ridotto non deve essere per niente facile ed in più c’era una confusione bestiale perché tutti gli spazi della scuola sono comunicanti fra loro ed i suoni, i pianti, le parole si mischiano a quelli della strada che scorre lateralmente e che è separata dall'asilo da semplici muretti e grate aperte. Le maestre si sono limitate ad accudire i bimbi per tutta la mattinata, forse però qualche cosa in più si potrebbe fare! Io sto già pensando a qualcosa per loro, ma visto che ho questa grande possibilità di essere in contatto con tutti voi: ASPETTO ILLUMINATI SUGGERIMENTI riguardo a quella che potrebbe essere una programmazione generale (e direi basica) per una classe di asilo nido con bimbi di 0 - 2 anni! Forza, datevi da fare! Ve ne sarò veramente grata perché io non sono molto ferrata in questo ambito!
Il martedì l'ho dedicato alla conoscenza dei bambini e delle loro famiglie affiancando la collega fisioterapista. A dir la verità i progetti della direttrice erano ben altri, ma il mio suggerimento è stato accettato! Yuppi!!! L'idea di una presa in carico senza nessun passaggio o con una semplice presentazione del tipo: “questa è la fisioterapista italiana che lavorerà con voi sino a Pasqua...” mi dava un po’ da fare! Passare almeno una giornata con la collega mi ha permesso di conoscere minimamente i bimbi, il modo di lavorare impostato, osservare l'atteggiamento della famiglia. Non è molto, ma molto meglio di niente. Insomma, 2 giorni di lavoro e 2 cose imparate: 1) Buona disorganizzazione 2) Datti da fare.
Questo esordio così poco “accompagnato” ha attivato in me una serie di dubbi e paure, ma anche delle belle energie positive (spero che bastino!!!).
Il mercoledì è stato il giorno delle terapie domiciliari. Ebbene sì, automunita con una superjeep cassonata per le vie di Huatulco... non avrei mai immaginato! Due sono i bimbi, grandi e gravi da un punto di vista clinico, dove sono stata per ora. Le famiglie non riescono a portarli al centro. È stata una bella esperienza entrare nelle loro case, immergermi nel loro quotidiano più reale che è fatto veramente di poco (non è un luogo comune) ma che al tempo stesso è molto dignitoso.
Infine, il giovedì ed il venerdì mi è toccata la parte più normale del mio lavoro, quella senza grosse sorprese: fisioterapia coi bimbi presso il centro.
Questo è il mio piano settimanale di lavoro; non sono tante ore, alle 14:30 massimo 15 ho quasi sempre terminato e se non fosse che mi devo dedicare un poco anche allo studio dello spagnolo... sarei sempre fatalmente attratta dalle belle spiagge e dalle acque cristalline di Huatulco! Ebbene sì mi son scordata di dirvi che el idioma local mi è completamente nuovo se non per le frasi necessarie alla sopravvivenza in un viaggio di piacere; questo soggiorno mi servirà anche ad imparare una nuova lingua, mas o menos...
Tirando un po’ le somme, la prima settimana è passata tra alti e bassi d’umore perché le novità “sconquassano” anche quando si parte e si cambia perché si vuol partire e si vuol cambiare qualcosa nel proprio quotidiano sicuro e comodo. La prima settimana mi ha già dato qualcosa di questi luoghi e di questa gente, io, per ora, ho cercato di ascoltare entrando in punta di piedi nelle loro vite e nel loro mondo.

Adios, Romina
P.S. Ricordatevi dei suggerimenti per l'asilo, mi raccomando!!!
Besos

2 commenti:

  1. Inviterò i miei amici che hanno esperienza di lavoro nell'asilo nido. spero che potranno darti qualche interessante suggerimento. A presto

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  2. Ciao, sono un Funzionario Comunale e mi occupo di asili nido. Per poterti aiutare sulla fascia 0-2 anni mi occorrono alcune informazioni: quali sono gli orari di entrata e uscita, a che ora pranzano e fanno merenda, a che ora dormono e dove, di quali arredi/materiali/giochi dispongono, quali sono le età precise dei bambini, com'è il rapporto con le famiglie d'origine. Effettivamente il rumore e gli spazi comunicanti sono elementi di grande disturbo. I bambini avrebbero bisogno di uno spazio "riparato" per il sonno e di uno spazio per le attività e il pranzo. Quest'ultimo spazio dovrebbe essere suddiviso (attraverso arredi ad hoc)in "angoli": un angolo dove si mangia al seggiolone o seduti su sedie e tavolini ad "altezza bambino"; un angolo "morbido" (con tappeto e cuscini) dove i piccolissimi possono stare sdraiati e compiere i primi movimenti; un angolo "duro" per i bambini che gattonano con proposte di gioco che possono raggiungere; un angolo per i bambini che già camminano con piani d'appoggio e proposte ad hoc (intorno all'anno e mezzo/due anni sono interessati al gioco del costruire/distruggere es una torre, dell'infilare/sfilare ad esempio anelli, del trainare ..... ma entrare nello specifico è difficile se non so ciò di cui disponete!!!)Il rapporto educatori/bambini è adeguato: la relazione con il bambino è importantissima anche nei momenti delle cure (pranzo, sonno, cambio)per la forte valenza affettiva che richiama le cure materne, quindi dovresti osservare come le educatrici parlano, toccano, si avvicinano, cambiano il bambino, organizzano il momento del pasto e il sonno. Ci sono dei rituali? Il bambino va considerato oltre che bisognoso di cure e attenzioni, anche persona sensibile e capace di comunicare e di concentrarsi, di entrare attivamente in contatto con l'ambiente e le persone. Ogni bambino va considerato nella sua unicità. Lo sviluppo delle sue abilità e competenze, in primis l'autonomia, sono obiettivi altrettanto importanti da perseguire. Se vuoi posso mandarti via mail del materiale sui nostri nidi, la cui realtà, benchè così diversa dalla vostra, potrebbe fornirti utili spunti di riflessione. Ciao e buon lavoro. PS: quando ti avvicini ad un bambino, abbassati alla sua altezza, guardalo negli occhi e parla con un tono di voce morbido e pacato ... saprà ricompensare gli sforzi!!!

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