giovedì 19 maggio 2011

CITTA' DI QUALITA'

Torniamo sul tema della Qualità della Vita, dei suoi indicatori e delle sue applicazioni. Ci torniamo proponendo una dispensa del Prof. G. Nuvolati che attraverso una interessante (e densa) analisi ci guida dall’inquadramento concettuale alla sua declinazione a livello urbano.
““Misurare” la qualità della vita in ambiente urbano significa soprattutto verificare l’effettiva possibilità che gli individui hanno di sfruttare compiutamente le risorse disponibili, tenendo conto che per l’accesso a determinati beni e servizi “concorrono” e dunque “confliggono” più popolazioni.” “Nuove forme di marginalità e nuove disuguaglianze possono perciò dipendere dalla capacità di utilizzare adeguatamente i beni e non dalla loro semplice distribuzione.”
“In sintesi, si potrebbe dunque affermare che la qualità della vita urbana corrisponde oggi proprio al superamento degli elementi di frizione che tendono ad inibire alcune popolazioni nell’accesso di risorse comunque disponibili. Popolazioni discriminate non soltanto dal punto di vista socioeconomico ma anche per quanto riguarda le informazioni, e le capacità acquisite per interagire e interrogare il sistema.”
In tale ottica assurgono pertanto a temi fondamentali: la gestione del tempo e la sua organizzazione sia a livello personale che collettivo; il rapporto fra la qualità della vita e le nuove forma di povertà; il costo della vita e la disponibilità di risorse; il rapporto fra i cittadini e le istituzioni.

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