sabato 17 settembre 2011

GIU' LE MANI DAL KEBAB!

Ormai stiamo facendo il callo a questa “politichetta”, a questo scenario nel quale diventa sempre più complesso discernere gli aspetti comici da quelli drammatici; l’ultima moda è quella…delle “mode”, dei clichè cioè attraverso i quali una politica sempre meno ispirata e per certi versi fantozziana si inventa dei modelli da copiare, magari dai territori adiacenti, e riproporre con orgoglio e roboanti giustificazioni di merito e valore; passato il periodo delle ordinanze anti-accattonaggio (quasi sempre sottoposte a dubbio di legittimità costituzionale) siamo ora giunti alla crociata contro i kebab ed i negozi che li vendono; qualche settimana fa è accaduto sul nostro territorio, a Vaiano Cremasco, ma in generale questa prassi è in forte espansione (l’ultimo caso a Cittadella, vicino Padova), veicolata (questa è una costante) dai politici della Lega Nord.

Ora, lo confesso, io sono di parte, nel senso che adoro il kebab (che è un po’ come la pizza in quanto può essere eccellente, discreta o poca cosa a seconda di dove la si mangia), ne vengo ammaliato dai profumi che irriverenti invadono in alcuni punti le strade di Crema, provo piacere nell’ osservarne la preparazione durante la quale dallo spiedo rotante i pezzi di carne frastagliata vengono raccolti dagli amici arabi e disposti con arte in piadine e panini e poi mescolati con gli altri ingredienti (che nella versione seria devono prevedere il piccante): è evidente che solo chi non  ha mai mangiato il kebab si può sognare di metterlo al bando; mia figlia più grande, di sette anni, almeno una volta alla settimana mi chiede “Papà, stasera prendiamo il kebab”?; l’ultima, di un anno, ho dovuto a fatica contenerla dopo averle fatto assaggiare una piccola quantità di questa saporita pietanza.
Sono convinto che anche gli amici leghisti e le loro famiglie si possano concedere un assaggino, magari derogando per una volta dai sempre lodevoli piatti a base di polenta o dai tortelli cremaschi; in fondo se una tradizione ha davvero radici profonde non c’è novità che possa sradicarla e mi rifiuto di pensare quindi che il problema possa essere culturale (a tal proposito suggerirei l’esportazione di polenta e zola in qualche paese arabo); qualche altro ha tirato in ballo il pacchetto sicurezza e qui francamente vorrei fermarmi perché il mio senso del comico, peraltro in tempo di crisi, non riesce a spingersi così in là…
Giù le mani dal kebab quindi…e, se ci riesce, proviamo ad investire le (scarse) risorse (economiche, di idee, ecc. ecc.) che abbiamo per affrontare quelle situazioni che realmente  trovano una corrispondenza nei bisogni dei cittadini.
Ah, dimenticavo, è pure economico (4/5 euro), suggerito da alcune diete (sono le salsine ad “appesantirlo”) ed il migliore a Crema secondo mio modesto parere si trova vicino Piazza Garibaldi, subito dopo l’arco…provare per credere!

Nessun commento:

Posta un commento