giovedì 14 marzo 2013

SCARPE VECCHIE OVVERO NAPOLITANO E LE CONSULTAZIONI (TRATTO DA UNA STORIA VERA)


Ormai diversi anni fa, saranno stati almeno una dozzina, mi comprai un paio di scarpe nuove, un gran bel paio di scarpe, niente da dire. Erano i primi anni duemila e la crisi era di là da venire, in famiglia peraltro entravano due redditi ed eravamo in due, ora siamo in quattro ed i redditi sono uno e mezzo.
Per diversi anni le ho portate con buona soddisfazione attraverso le nebbie, le piogge e gli inverni ghiacciati della nostra pianura, le ricordo sorridenti in gita domenicale, composte al lavoro, serie ed annoiate ad un convegno, sportive allo stadio e poi… me le sono dimenticate. Sostituite con altre scarpe nuove, riposte non so dove per qualche anno almeno.
In quel non so dove, non so come, le ho ritrovate qualche settimana fa e mi son detto perché no? Perché non indossarle di nuovo, rinverdiamo i fasti, forse la linea non sarà delle più moderne ma vabbè, in fondo erano sempre un gran bel paio di scarpe.

Indossate alle 7:30 del mattino per toglierle da programma alle 19:30, al rientro a casa. Alle undici, in riunione fuori sede, cominciarono a dare i primi segni di cedimento; la suola per un centimetro al massimo di lunghezza aveva lasciato la tomaia. Io ostentavo indifferenza agli occhi degli astanti ma, complice l’argomento non proprio entusiasmante, tenni costantemente occhio aperto e preoccupazione accesa sulla mia scarpa sinistra. Per fortuna la riunione finì prima del previsto e non mi dovetti fermare a pranzo con i colleghi. Verso mezzogiorno mi avviai per rientrare in sede; salendo in auto i centimetri di stacco erano almeno tre o quattro. Strada facendo, svoltando pericolosamente all’ultimo, tagliando un paio di linee continue, inchiodai di fronte ad un ferramenta, benedetta piccola distribuzione. A quel punto la suola viveva ormai di vita propria, la gomma aveva ceduto, la tomaia guardava perplessa me e, da lontano, la fedele compagna di tante avventure, scossa da quell’improvviso abbandono, triste per la decisa separazione dopo tanti anni di vita insieme.
Sul bancone del ferramenta al primo sguardo scorsi la supercollagel ideale per gomma e cuoio. Pagai volentieri ed in auto mi diedi all’arte del ciabattino. Sanai la separazione a forza e, così rattoppata, la mia scarpa tenne duro per i successivi incontri e per tutta l’ultima riunione prima dell’ora d’auto ed il rientro a casa. Sulla soglia le tolsi e da allora non le ho più viste. Immagino le abbia buttate mia moglie, informata dell’accaduto.
In conclusione, caro Presidente, quando dovrai scegliere il prossimo paio di scarpe, non fare come me, per favore punta sul futuro o rischiamo di restare tutti a piedi… non c’è supercolla che tenga.

1 commento:

  1. visto come stanno andando le cose temo che neanche MANNY TUTTOFARE (tutto aggiusta lo chiamava mio figlio) ce la potrebbe fare.... a me poi il vintage non è mai piaciuto molto neanche nella moda figuriamoci sul resto!! Puntare sul nuovo, nuove idee nuove persone, nuove tategie... sull'usato, anche fosse usato sicuro, non scommetterei più... infatti io sono a fare il medico all'Ausl e non sono a Roma al parlamento...
    Angela Modena

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