venerdì 14 ottobre 2011

IL PIU' GRANDE SPETTACOLO DOPO IL BIG BANG SIAMO NOI! VERSO L'AUTONOMIA 2

Le storie delle persone con disabilità e con uno sguardo a 360° su tutte le situazioni e contesti di vita della famiglia stessa,  traducono una consapevolezza che non discriminare significa fare in modo che le stesse persone con disabilità e le loro famiglie possano avere pari opportunità rispetto a quelle che amano definirsi “normodotate” ed essere, quindi, realmente incluse nella scuola, svolgere un lavoro vero, praticare lo sport per tutti, avere una vita sociale, di relazione, affettiva e sessuale, una famiglia, una casa, partecipare alle scelte che le riguardano direttamente ed indirettamente ed alla vita di comunità, agli svaghi, etc…cioè essere parte integrante del “vivere contemporaneo” ricollocando la propria vita in un ambito di vita “normale”, di qualità e degna di essere vissuta.


Anch’io lavoro

Nadia, una storia, una vita vera.
C’era una volta, nel 1986, una piccola  e  tenerissima  bambina , attesa  come
ogni mamma aspetta una figlia.
Tutto perfetto ma  solo per  qualche ora, dopo che è  entrata in questo mondo,
e poi la notizia, non è più una “bella bambina” ma è arrivata una” disgrazia”.
La vera battaglia è stata riprendersi la dignità di essere una persona, prima di una mappa cromosomica, convinti che prima della disabilità vi sia una persona.
L’amore di una mamma per una figlia fa miracoli e amarla come una figlia senza rifiutarla, è stato il segreto che ci ha permesso di raggiungere questi traguardi.
Sarebbe lungo raccontare le diverse tappe della vita, di certo è stata una grande battaglia combattuta ogni giorno, insieme  contro le “etichette“ che il mondo dei normali appiccica a chi ha qualcosa di diverso da ciò che è definito ”normale”.
Oggi è una bella ragazza di 25 anni che dopo il percorso scolastico e formativo realizza un sogno: avere avviato un negozio di parrucchiera e poter fare ciò che le piace mettendo a frutto le sue capacità e le sue passioni che si sono manifestate e sviluppate perché si sono create le condizioni per favorirle, senza  negazioni a priori, quasi accecati dalla diagnosi clinica.
Lavora con altre ragazze che come lei hanno imparato un lavoro che piace e che grazie a Nadia sono riuscite a realizzare un sogno avere una propria attività e a 28 anni guardare al domani con fiducia.
Come abbiamo fatto?  Alla prossima puntata…
La mamma

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