sabato 8 giugno 2013

TI RACCONTO AUSCHWITZ... un viaggio che non scorderai mai.

Come promesso, un gruppo di ragazze e ragazzi ci racconta di un viaggio diverso, di una Pasqua diversa, fuori dai luoghi comuni.

Route di Pasqua Auschwitz - Birkenau

27-30 Marzo 2013



La Pasqua è un periodo, per chi è credente e per chi non lo è, dove si ha la possibilità di fermarsi per qualche giorno, a volte semplicemente per tirare il fiato e riposarsi, qualche altra volta per fare un viaggio che non scorderai mai.
È mercoledì mattina, per andare via con gli scout i miei mi hanno perfino lasciato perdere un giorno di scuola! Il nostro aereo parte tra poco e nel pomeriggio saremo a Cracovia per vivere la nostra Route di Pasqua. Ah dimenticavo, la nostra banda è formata da 13 ragazzi di 16 anni, due capi trentenni… e un prete! Cracovia è bellissima e la giornata passa tra il divertimento, la degustazione di prodotti tipici e un bel giro per la città. Verso sera passiamo in stazione a comprare i biglietti del treno per il giorno dopo, alle 6 e 30 del mattino dobbiamo partire per Oświęcim.
Il viaggio in treno di un’oretta e mezza lascia tempo per pensare… quante persone hanno percorso questi binari senza fare più ritorno, quante vite sono state spezzate perché diverse da una qualsivoglia norma.
Quando è successo che “diverso” è diventato sinonimo di “nemico”?
Il treno rallenta, piano… piano, si ferma… quel nome sembra ingannare, ma dove siamo, Oświęcim? Per tutto il mondo il nome di quella città si pronuncia in un altro modo: Auschwitz.

Quanti cancelli hai attraversato nella tua vita? Quello dell’asilo di quando eri piccolo, di scuola, di casa, dell’ufficio, del parco-giochi…ma nessuno è come quel cancello: Arbeit macht frei e appena lo passi, ti sembra di entrare in un posto che non è del mondo, silenzioso, avvolto dal mistero, a tratti te lo chiedi se stai camminando sull’inferno… prosegui… passi le varie casette in muratura che contengono oggetti, fotografie, occhiali, borse, pettini, scarpe grandi e scarpe da bambino, vestiti, bambole rotte, vite spezzate… i capelli delle donne che venivano usati per fare tessuti industriali… prosegui… il muro dove venivano eseguite le fucilazioni, lo guardi, ti volti di spalle verso quel plotone di esecuzione che ti sembra quasi di vedere, e pensi che quella è stata l’ultima immagine che hanno visto milioni di persone… pensi a Padre Massimiliano Maria Kolbe che uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al posto di Francesco Gajowniczek, scoppiato in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, dopo essere stato condannato a morte per ripagare della fuga di alcuni prigionieri nel Blocco 14… prosegui… arrivi nella piazza dell’appello di Auschwitz, dove venivano uccisi prigionieri per impiccagione, leggi un passo del libro di Elie Wiesel “La Notte”, dove racconta dell’esecuzione di un bambino davanti a tutti… lo vedi pendere dalla forca… e piangi, piangi come un bambino perché sai che tutto questo è stato ed è ancora in qualche altro inferno… prosegui seguendo i binari che ti portano fuori da Auschwitz I (così si chiama) e ti portano verso Auschwitz II, meglio conosciuto come Birkenau. Camminando a un certo punto la vedi, la “porta della morte”… il resto sono baracche, forni crematori distrutti e qualche fotografia di persone in fila su una stradina che li porta verso la fine nel vento…
Ci sarebbe molto altro da raccontare, ma mi fermerò qui, cosa è stato in quei giorni dopo è qualcosa di intimo e profondo con i miei compagni di strada. Vi lascio solo un invito, che siate credenti o meno, trovatelo quel momento per fare un viaggio che non scorderai mai, perché quello che è stato e che è tuttora in qualche altro posto del mondo, non sia più, grazie anche al vostro aiuto.
Buona Strada.

I ragazzi del Gruppo Scout "Noviziato Sangria"
Parrocchie San Lazzaro e N.S. Lourdes, Piacenza

Grazie a ciascuno di voi e grazie a Maurizio che ha creato il contatto.

Nessun commento:

Posta un commento