Route di Pasqua Auschwitz - Birkenau
27-30 Marzo 2013
La Pasqua è un
periodo, per chi è credente e per chi non lo è, dove si ha la possibilità di fermarsi
per qualche giorno, a volte semplicemente per tirare il fiato e riposarsi,
qualche altra volta per fare un viaggio che non scorderai mai.
È mercoledì mattina, per
andare via con gli scout i miei mi hanno perfino lasciato perdere un giorno di
scuola! Il nostro aereo parte tra poco e nel pomeriggio saremo a Cracovia per
vivere la nostra Route di Pasqua. Ah dimenticavo, la nostra banda è formata da
13 ragazzi di 16 anni, due capi trentenni… e un prete! Cracovia è
bellissima e la giornata passa tra il divertimento, la degustazione di prodotti
tipici e un bel giro per la città. Verso sera passiamo in stazione a comprare i
biglietti del treno per il giorno dopo, alle 6 e 30 del mattino dobbiamo
partire per Oświęcim.
Il viaggio in treno
di un’oretta e mezza lascia tempo per pensare… quante persone hanno percorso
questi binari senza fare più ritorno, quante vite sono state spezzate perché diverse
da una qualsivoglia norma.
Quando è successo che “diverso” è diventato sinonimo
di “nemico”?
Il treno rallenta,
piano… piano, si ferma… quel nome sembra ingannare, ma dove siamo, Oświęcim? Per tutto il mondo il nome di
quella città si pronuncia in un altro modo: Auschwitz.
Quanti cancelli hai
attraversato nella tua vita? Quello dell’asilo di quando eri piccolo, di
scuola, di casa, dell’ufficio, del parco-giochi…ma nessuno è come quel cancello:
Arbeit macht frei e appena lo passi,
ti sembra di entrare in un posto che non è del mondo, silenzioso, avvolto dal
mistero, a tratti te lo chiedi se stai camminando sull’inferno… prosegui… passi
le varie casette in muratura che contengono oggetti, fotografie, occhiali,
borse, pettini, scarpe grandi e scarpe da bambino, vestiti, bambole rotte, vite
spezzate… i capelli delle donne che venivano usati per fare tessuti industriali…
prosegui… il muro dove venivano eseguite le fucilazioni, lo guardi, ti volti di
spalle verso quel plotone di esecuzione che ti sembra quasi di vedere, e pensi
che quella è stata l’ultima immagine che hanno visto milioni di persone… pensi
a Padre Massimiliano Maria Kolbe che uscì dalle file dei prigionieri e si offrì
di morire al posto di Francesco Gajowniczek, scoppiato in lacrime dicendo di
avere una famiglia a casa che lo aspettava, dopo essere stato condannato a
morte per ripagare della fuga di alcuni prigionieri nel Blocco 14… prosegui…
arrivi nella piazza dell’appello di Auschwitz, dove venivano uccisi prigionieri
per impiccagione, leggi un passo del libro di Elie Wiesel “La Notte”,
dove racconta dell’esecuzione di un bambino davanti a tutti… lo vedi pendere
dalla forca… e piangi, piangi come un bambino perché sai che tutto questo è
stato ed è ancora in qualche altro inferno… prosegui seguendo i binari che ti
portano fuori da Auschwitz I (così si chiama) e ti portano verso Auschwitz II,
meglio conosciuto come Birkenau. Camminando a un certo punto la vedi, la “porta
della morte”… il resto sono baracche, forni crematori distrutti e qualche
fotografia di persone in fila su una stradina che li porta verso la fine nel
vento…
Ci sarebbe molto
altro da raccontare, ma mi fermerò qui, cosa è stato in quei giorni dopo è
qualcosa di intimo e profondo con i miei compagni di strada. Vi lascio solo un
invito, che siate credenti o meno, trovatelo quel momento per fare un viaggio
che non scorderai mai, perché quello che è stato e che è tuttora in qualche
altro posto del mondo, non sia più, grazie anche al vostro aiuto.
Buona Strada.
I ragazzi del Gruppo Scout "Noviziato Sangria"
Parrocchie
San Lazzaro e N.S. Lourdes, Piacenza
Grazie a ciascuno di voi e grazie a Maurizio che ha creato il contatto.
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