Come quando vorresti percorrere
lunghi tratti di pianura, per non dire di discesa, e poi ti trovi sempre ad
affrontare le salite. Forse sei un poco masochista o forse non riesci a
smettere di (desiderare di) crescere.
Come quando arrivano le prove che
non avresti mai scelto, quelle che si portano via qualcosa o qualcuno, che sono
avvolte nel mistero e che dentro il mistero ti costringono ad entrare.
Come quando un figlio, un amore,
una storia ti chiedono di andare oltre i tuoi limiti, ti chiedono di nascere
una seconda volta e abbandonare quelle che credevi certezze per costruire vita
nuova.
Come quando un giorno, così per
caso, senza saperlo nemmeno spiegare senti questo bisogno irrefrenabile di
partire, leggere, guardare, baciare, toccare, stupirsi ancora dell’essenziale,
avere voglia di cambiare, stringere forte al petto fino a sentir male.
Il tuo Sabato del villaggio è una
vetta da scalare; poi arrivi in cima e ancora non trovi il senso, perché “con
l’andar si fa la via” o forse “non c’è via, ma scie nel mare”.
Nessun commento:
Posta un commento